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dungonab Marine Park area 3

Le Mante alfredi, le Mante birostris e un ibrido a Mesharifa

 

le meraviglie del Parco Marino di Dungonab

La manta di barriera corallina (Manta alfredi) è stata riconosciuta come una specie separata dalla Manta birostris ( manta gigante) solo dal 2009. Considerando che le differenze sono notevoli, stupisce che sia avvenuto a seguito di studi così recenti. Per quanto riguarda l’habitat, le mante dei reef prediligono le acque costiere tropicali, poco profonde, in particolare le aree lagunari nell’Indo-pacifico, e mostrano un alto livello di aggregazione; la manta birostris invece preferisce acque più temperate dall’Oceano Pacifico, all’Indiano, all’Atlantico, e spesso è solitaria. La Manta alfredi è più piccola (3-3,5m di media), mentre la birostris è molto più grande (5-7 m). Vi sono differenze di livrea, sul dorso e sul ventre, macchie che risultano utili per la loro identificazione. Fondamentalmente l’alfredi è più stanziale, ed è la manta più diffusa nelle lagune sudanesi, quella con la quale molti dei nostri ospiti subacquei sono riusciti a nuotare durante le “snorkelate” memorabili d’ottobre, di cui abbiamo riprese e foto indimenticabili. L’equipe di Cousteau ha realizzato uno studio sulle mante e un’ analisi dei dati raccolti, tra ottobre 2012 e novembre 2013. Desideravano valutare l’ampiezza degli spostamenti in considerazione della protezione dell’habitat, pensando ad uno sviluppo turistico sostenibile, piuttosto che ad uno in larga scala, che più probabilmente ne avrebbe causato la distruzione. Catturarono numerosi esemplari applicando dei trasmettitori satellitari. Tre mante in particolare sono state seguite per un anno, e sono state registrate e disegnate le loro rotte. Le ho qui davanti, sensazionali. Durante la cattura è stata evidenziata nelle lagune di Mesharifa  la presenza  anche delle mante giganti!!! Non solo, ma c’è un’altro fatto straordinario, unico, sono stati avvistati degli ibridi. La conferma saliente di questo accoppiamento tra alfredie e birostris, sarebbe la presenza del “remnant spine”, una parte di spina dorsale pungente residua proprio alla base della coda, una specie di residuo di pungiglione, elemento distintivo della manta gigante, riscontrato proprio in una alfredi. (c’è una figura nella galleria, al termine dello scritto, significativa a questo riguardo). Lo trovo fantastico, una rarità. Per motivi amministrativi, o politici, le notizie sono piuttosto controverse, l’equipe di Cousteau, non è più tornata ad approfondire gli studi e a raccogliere ulteriori informazioni. Da una parte non mi è dispiaciuto: la cattura degli esemplari è stata decisamente invasiva, mi auguro non accada mai più una cosa simile e, nel caso riprendessero gli studi e le osservazioni, spero proprio venga senz’altro pianificata in modo diverso. D’altra parte rimane ancora tanto da scoprire e molti sono ancora gli interrogativi che riguardano abitudini, luoghi di riproduzione, tempi, migrazioni… La laguna di Mesharifa è un area molto interessante, si trova ad una novantina di miglia a nord di P.Sudan, praticamente alla stessa latitudine di alcuni tra i più bei reef delle crociere nord (Angarosh, Abington e Merlo). Siamo nel Parco Marino di Dungonab, un’area marina protetta che nel luglio del 2016 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. La baia di Dungonab potrebbe essere considerata un habitat prioritario per le mante della barriera corallina nella regione del Mar Rosso e sicuramente sarebbero necessari  ulteriori studi anche per la gestione regionale e globale di questo grande sito di aggregazione di mante, soprattutto per proteggerle. Negli anni, attraverso l’ esperienza diretta delle barche da crociera e dai racconti di pescatori, si è riscontrato che le mante si radunano durante l’estate, per l’accoppiamento, in congrui numeri e vengono avvistate con una certa frequenza fino ai primi di novembre. Il trend, ovvero la tendenza di questi ultimi anni, perché la richiesta dei subacquei predilige l’avvistamento degli squali, ha fatto si che il calendario delle crociere si orientasse preferibilmente tra Febbraio e Maggio, quando l’acqua è meno calda. Quindi il periodo dell’avvistamento delle mante è rimasto assolutamente non frequentato. Un vero peccato. Ho incontrato, navigando con le feluche dei pescatori, gruppi di mante in zone diverse da quelle usuali, che sono generalmente a nord e a sud della famosa isola di Mesharifa, o nel canale che conduce alle lagune più a levante. Ho raccolto testimonianza dei pescatori, tutto contribuisce a confermare che le mante alfredi sono davvero stanziali, non si allontanano neppure di molto da dove le abbiamo spesso avvistate e restano nelle lagune anche d’inverno, al massimo arrivano al Capo di Abshagara. Un folto gruppo l’ho incontrato a marzo, in una splendida giornata di bonaccia: seguivano la corrente nuotando in superficie con le bocche aperte, catturando il plancton. In una zona a ridosso di una piccola isola, una ventina di miglia più a nord, nell’acqua più fonda e blu, cosa che ha aumentato notevolmente lo spettacolo, offrendo contrasto e definizione, mentre normalmente l’acqua delle lagune di Mesharifa è torbida e verde. Tempo, occorre tempo, la zona è vasta e possono essere dovunque, anche se prediligono certi canali. Speriamo di poter tornare presto e arricchirci di altre osservazioni. Come si avvicina la fine dell’estate aumenta la nostalgia di ritornare, ripetere l’emozionante esperienza di nuotare insieme. Ci auguriamo che il Sudan riesca a proteggere queste aree, a disciplinare la pesca e lo sviluppo turistico. Giacché il maggior pericolo, come sempre, è l’uomo.

Dungonab National Marine Park
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..... Avrebbero riscontrato la “remnant spine”, una parte di spina dorsale pungente residua proprio alla base della coda, una specie di residuo di pungiglione, elemento distintivo della manta gigante, proprio in una Alfredi. Lo trovo fantastico, una rarità.
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